Un sequestro ogni 30 ore

È questa la tragica cifra emersa dall'ultima statistica ufficiale colombiana: 71 rapimenti in tre mesi

Un sequestro ogni trenta ore. È questa la tragica cifra emersa dall'ultima statistica ufficiale colombiana: durante il primo trimestre di quest'anno, si sono registrati 71 rapimenti, 46 dei quali a scopo di estorsione e 25 considerati semplici. Il mese più nero, per adesso, è stato febbraio, con 36 cittadini sequestrati, ossia più di uno al giorno. In gennaio invece ci sono stati 13 casi e 22 a marzo. Dato fondamentale di questa ultima statistica è che nessuno di questi casi è da attribuire alle Farc, Forze armate rivoluzionarie della Colombia, che anzi stanno continuando con la mandata di liberazioni iniziate nell'inverno 2007.

manifestazione contro il sequestroNon solo Farc. Sì perché contrariamente a quanto si voglia far credere all'opinione pubblica internazionale, a sequestrare la gente nel paese andino non sono soltanto i guerriglieri rivoluzionari che agiscono per scopi "politici" o ideologici. Ci sono schiere di criminali che si dilettano in questa pratica per racimolare denaro e, anche, bande di paramilitari che fanno sparire persone scomode o che rapiscono per lauti compensi. Nelle statistiche tratte dalla statale Fondelibertad, il fondo nazionale per la difesa della libertà personale, nonostante si tratti di numeri "rivisti e corretti" perché governativi, è evidente il carico di responsabilità delle Farc in questo delitto, ma è altrettanto lampante la colpa dei paracos, a cui è attributio l'11 percento dei sequestri dal 2000 al 2008, e la colpa di bande di criminali comuni, i cui delitti sono rintracciabili dietro la voce "sequestri senza un autore riconosciuto", che ammonta al 45 percento di un totale che arriva a 1617 persone rapite dal 2000.

In nome della verità. Ma queste sono, appunto, cifre ufficiali, che molto si discostano da quelle dichiarate dalla Ong Pais Libre che da anni porta avanti un programma di assistenza integrale al sequestrato e che ha criticato aspramente il governo appellandosi all'amore per la verità.
Secondo Pais Libre, dal 2000 le persone sequestrate sono state 15182, di cui 5915 riscattati, 8593 liberati e 702 morti. Dati che sembrano registrare tutta un'altra situazione rispetto a quelle governative, tanto che la Ong ha deciso di scrivere al governo affinché riveda questi numeri per far luce su questo flagello colombiano "e che lo faccia in maniera trasparente e pubblica", ha dichiarato la direttrice di Pais Libre, Olga Gómez.

alfonso capo, comandante in capo delle FarcParola delle Farc. Questa guerra sui numeri, che da sempre sono il cruccio dei difensori dei diritti umani, impegnati a diffondere la reale percezione del dramma che sta vivendo la Colombia e non solo a causa dei sequestri, si è rinvigorita nelle ultime settimane, dopo la dichiarazione del Segretariato Farc: "Dopo attenta verifica in ogni comando sparso per il territorio, affermiamo di detenere soltanto nove prigionieri". Da qui la corsa alla smentita che ha portato a revisionare i dati e ha scoperchiare un vaso di Pandora: il governo ha tutto di guadagnato a mantenere il numero di vittime più basso rispetto alla realtà, dato che ci guadagna in propaganda elettorale, ma la Ong non ci sta.
Secondo Gomez il numero dei sequestrati ancora in mano alle Farc è di 326, 156 per motivi economici o politici e il resto per scopi non noti. Questo contro i 9 secondo la stessa guerriglia. Per il governo, invece, sono appena 125 le persone ancora in ostaggio, senza specificare meglio i numeri per autore. Ma come si spiega tanta differenza? Oltre alla propaganda, governativa da un lato, eversiva dall'altro, è noto che molte famiglie preferiscono non denunciare alle forze dell'ordine per paura di peggiorare la situazione e rifugiarsi dalle Ong che promettono loro aiuto e competenza.

FarcRapimenti e rapimenti. Al di là di ogni polemica sui numeri, comunque, emerge una sola verità: la Colombia resta un paese vittima del sequestro, sia a scopo economico che politico, sia per mano guerrigliera che non. Perché oltre ogni numero è importante sapere che ci sono due tipi di sequestro che implicano due diverse conseguenze: o si viene rapiti per ottenere un riscatto (e sono la maggioranza dei casi) o perché in qualche modo siamo riscattabili in cambio di altro (vedi i prigionieri politici delle Farc che dovrebbero essere liberati in cambio di un tot di guerriglieri arrestati). Nel primo caso si tratta per lo più di sequestri lampo per mano di bande criminali (ma anche di paramilitari e qualche volta di guerriglieri che intimano il pagamento dell'imposta rivoluzionaria) che terminano o con il pagamento del riscatto (o della cosiddetta tassa), o con la liberazione per merito di blitz delle forze dell'ordine (nella minoranza dei casi) o, e succede spesso, con l'uccisione della vittima (accade per lo più quando gli autori sono paracos o malviventi comuni). Nel secondo caso si tratta di rapimenti che possono durare anche anni (esemplare il noto caso di Ingrid Betancourt) e gli autori sono i gruppi rivoluzionari (Farc o Esercito di liberazione nazionale) che tentano di accumulare persone da poter scambiare quelli che loro chiamano i prigionieri politici con loro uomini in mano allo Stato. Solitamente finisce con la liberazione dopo lunga prigionia. È questo il caso di Alan Jara, ex governatore del Meta, e di Sigifredo López , ex deputato del Valle, gli ultimi due rapiti per motivi politici liberati dalle Farc. Con la loro liberazione, si presume che, eccetto i 24 definiti scambiabili dalla stessa guerriglia, tutti gli altri ancora sotto sequestro siano tutti per motivi economici. Ma quanti sono veramente?


fonte: PeaceReporter